Dal libro alla serie TV

Una serie di sfortunati eventi

Dopo una lunga giornata torno a casa, accendo il computer e finalmente vedo che gli 8 episodi della prima stagione di Una serie di sfortunati eventi sono approdati su Netflix.
Neanche il tempo di dire “Olaf” che ho già incominciato la visione.
Una serie di sfortunati eventi è un ciclo di libri scritti da Lemony Snicket e pubblicati da Salani tra il 2000 e il 2006, dal quale nel 2004 è stato tratto un film, con Jim Carrey nei panni del perfido conte Olaf.
Superfluo dire che ho adorato sia i libri sia il film, e anche la serie si sta rivelando decisamente all’altezza delle aspettative.

Lemony Snicket (interpretato da Patrick Warbourton) ci introduce nel racconto, avvertendoci che assisteremo a una storia non felice né lieta, ma piena di sofferenza: quella dei fratelli Baudelaire, Violet (Malina Weissman), Klaus (Louis Hynes) e Sunny (Presley Smith).

I ragazzi, rimasti orfani, dovranno andare a vivere da un loro lontano cugino, Il conte Olaf (Neil Patrick Harris), che abita molto vicino a loro, (essendo il loro parente più “prossimo”); un uomo perfido, come quasi la maggior parte degli adulti che appariranno nella storia, e che mira solo alla loro eredità.
La serie si rivela molto fedele ai libri, con Lemony Snicket che svolge il ruolo di narratore e di guida attraverso le vicende. I tre fratelli sembrano quasi prelevati direttamente dai libri e messi a recitare la loro triste storia, e anche le ambientazioni sono esattamente come i romanzi le avevano descritte. Guardando per la prima volta la casa del conte Olaf mi è sembrato quasi che avessero preso l’immagine che mi ero costruito nella fantasia e l’avessero trasposta sullo schermo.
Neil Patrick Harris interpreta egregiamente il suo ruolo, dando al conte una vena di follia quasi comica, riuscendo a rendere il personaggio piuttosto divertente e allo stesso tempo molto, molto inquietante.

Riassumendo: la serie è molto fedele ai libri, sia nei dettagli (alcuni dialoghi sono presi direttamente dalle pagine) che nella sceneggiatura, il regista ha quindi scelto una linea narrativa strettamente fedele all’originale, ma che non sa di già visto, con qualche aggiunta personale alla serie.
Un consiglio: seguite la serie in lingua originale perché il doppiaggio in italiano è veramente mortificante.

Francesco Manna, 15 anni

Mark Hudis, Una serie di sfortunati eventi, USA, 2017
Età di visione consigliata: dagli 11 anni

Lemony Snicket, Una serie di sfortunati eventi, Salani
Età di lettura consigliata: dagli 11 anni