Un futuro privo di colori, di dolori, di emozioni, una comunità dove la vita di ogni singolo membro è programmata sin dall’infanzia, e oltre la quale nessuno conosce nulla. È questo il futuro in cui vive Jonas, protagonista del romanzo The Giver, dell’autrice statunitense Lois Lowry, da poco uscito nelle sale cinematografiche.
Jonas, durante la cerimonia dei Dodici, nella quale gli anziani avrebbero assegnato a ciascun dodicenne della comunità il lavoro per cui è stato designato, viene eletto ad un ruolo unico: accoglitore di memorie. Il ragazzino si trova così a dover sopportare il peso del possesso delle memorie contenenti tutti gli eventi del passato, i colori, le sensazioni di cui il resto della comunità è all’oscuro. In questo viaggio verrà aiutato dal vecchio Accoglitore, e Jonas scoprirà cose a lui prima sconosciute, come l’amore, l’amicizia, il dolore, la guerra, e troverà insopportabile la vita nella Comunità, così vuota e superficiale.
L’unica cosa che potrà fare sarà scappare, verso quell’Altrove che tutti temono e ignorano.
Così come il libro, anche il film, del regista Philip Noyce, coinvolge lo spettatore e lo porta in un futuro quasi assurdo, che stupisce per la sua freddezza e mancanza di emozioni, una proiezione che fa capire l’importanza delle sensazioni, sia positive che negative, di cui l’uomo è protagonista, e che lo caratterizza come tale; si comprende la brutalità della guerra, la bellezza dell’amore, il calore di una famiglia vera e non di un “nucleo familiare” a cui si viene affidati alla nascita.
Un film davvero emozionante e fedele al libro, con alcuni elementi in più che lo rendono più avvincente agli occhi dello spettatore.
Entrambi assolutamente da non perdere!
Philip Noyce, The Giver, USA, 2014
Età di visione consigliata: dai 13 anni
Lois Lowry, The Giver, Giunti
Età di lettura consigliata: dai 13 anni