Dal libro al film

Dune

Nell’autunno 2021 è finalmente arrivato nei cinema italiani Dune, uno dei film di fantascienza più attesi degli ultimi anni e una delle trasposizioni cinematografiche più ambiziose di sempre.

Diretto da Denis Villeneuve, il film è l’adattamento della prima parte del romanzo omonimo di Frank Herbert, pubblicato in America nel 1965 e in Italia nei primi anni ‘70; romanzo di rara potenza, caposaldo della fantascienza contemporanea, Dune fece parlare di sé da subito, vincendo nel 1966 sia il premio Hugo sia il Nebula (i due maggiori riconoscimenti americani alla letteratura fantascientifica). Divenne il capitolo d’apertura di un ciclo di sei libri, fu portato al cinema nel 1984 da David Lynch e nei primi anni Duemila arrivò in tv con due miniserie televisive, la seconda delle quali dedicata al secondo e terzo libro della serie. 

Perché ha riscosso tanto interesse? Perché ogni tanto, raramente, appaiono storie capaci di parlare a più generazioni di lettori, veri classici contemporanei. Vivono di un’alchimia indecifrabile che tutti cercano di imitare e pochi sembrano trovare. La trama del romanzo – e del film – è apparentemente semplice: la casata degli Atreides, guidata dal Duca Leto, riceve l’ordine imperiale di subentrare alla casata dei Conti Harkonnen nella gestione del pianeta Arrakis, apparentemente una landa desolata ma in realtà luogo più importante dell’universo perché unica sede di produzione della Spezia, sostanza che consente il viaggio nel cosmo: senza la Spezia l’intero impero cadrebbe. Ma Arrakis è popolato dai Fremen, un misterioso popolo che riserverà sorprese, e il giovane Paul Atreides, unico figlio ed erede degli Atreides, dovrà decidere da che parte lottare.

Questo, in superficie. Sotto, Dune (libro e film) è di più: è la storia di un ragazzo di quindici anni che da inconsapevole pedina di giochi politici molto più grandi di lui diventa fautore del proprio destino, impugnando il quale cambierà le sorti di interi pianeti. È la storia di uno straordinario fallimento, e di ciò che da esso germoglierà. È una riflessione su cosa può succedere quando potere politico e religioso coincidono, e sull’importanza di un uso consapevole delle risorse ecologiche di un pianeta.

Raccontandoci di personaggi indimenticabili e mondi da esplorare, Denis Villeneuve tratteggia con cura e spessore i suoi protagonisti, soprattutto il giovane Paul, e raccoglie il testimone di Herbert mostrandoci che sono i rapporti umani a muovere i grandi eventi storici. 

Libri e film comunicano usando linguaggi diversi, ma il regista di Dune dimostra di essere fan della storia originale (come già Peter Jackson era fan de Il Signore degli Anelli), perché solo conoscendo intimamente il materiale di partenza si può adattarlo senza tradirlo. Non è un’impresa da poco. L’idea di dedicarsi solo alla prima parte del romanzo, dando respiro a un film che deve essere maestoso per rendere la dimensione della storia che vuole raccontare, lo dimostra. Alla fine restiamo volendone di più, ed è un bene, perché nonostante la pandemia abbia ostacolato la distribuzione del film, la seconda parte di Dune è attesa al cinema nel 2023. Nel frattempo buona lettura, perché il libro continua a essere in stampa in italiano e merita di essere scoperto da nuovi lettori. 

Chiara Codecà, socia di Mare di Libri

Denis Villeneuve, Dune, USA, Ungheria e Canada, 2021
Età di visione consigliata: dai 15 anni

Frank Herbert, Dune, Fanucci
Età di lettura consigliata: dai 15 anni