Il colpo di fulmine del socio

La bestia dentro

Kevin Brooks, La bestia dentro, EDT Giralangolo
Età di lettura consigliata: dai 14 anni

Le storie di Kevin Brooks sono sempre tra le più attese a Mare di Libri, soprattutto per la sua incredibile capacità di spiazzare ogni volta lettori e lettrici, esplorando generi e stili diversi e lanciando quelle che sembrano vere e proprie sfide a chi legge, obbligandolo ad arrovellarsi su domande e dilemmi etici, a diventare esso stesso un personaggio e scegliere come agire, chi essere. Anche questa volta non si smentisce, raccontando un protagonista che riesce a dare una forma e una voce a sensazioni e inquietudini che spesso una forma e un voce non riescono a trovarle, ma che sono ora più che mai contemporanee.

 

Eliot non esce mai di casa, parla segretamente con la sorella gemella morta e ha paura di tutto. E quando dico tutto, intendo tutto. Soprattutto, ha paura della paura, di quella bestia imprevedibile che lo divora da dentro e che non gli lascia scampo. Le uniche persone che il suo gravissimo disturbo d’ansia gli permette di tollerare sono la madre, la zia e il medico che lo ha in cura da sempre. L’unica cosa che lo salva dalla bestia, sei pillole gialle al giorno, da prendere diligentemente e di cui non rimanere mai sprovvisti. Si trova quindi in grossi guai quando scopre di essere rimasto senza e che sua madre, uscita durante una tempesta di neve per andare a recuperarne altre a casa della zia, non sembra tornare più. Metri da percorrere per arrivare a casa della zia: 482.

 

Saranno probabilmente i 482 metri più lunghi che abbiate mai percorso, e che percorrerete mai, come lettori. Pieni di visioni, di incontri, di pensieri, di dialoghi silenziosi, di inseguimenti e, ovviamente, di tantissima paura.

Eliot si trova a dover affrontare sfide esterne, ed estreme, che altro non fanno che metterlo faccia a faccia con sé stesso e con le proprie, di sfide, con cui è costretto, brutalmente, a fare i conti. Essere nella testa di Elliot è senza dubbio terrificante, claustrofobico e, per certi versi, anche inquietantemente familiare. Riemergerne alla fine della lettura, faticoso, a tratti impossibile. Come se un po’ di quella paura della paura ti rimanesse dentro, anche una volta chiuso il libro. O come se in realtà fosse già lì da prima, e lui ti avesse solo dato le parole giuste per raccontarla. Come spesso succede con i buoni libri.

 

Alice Torreggiani

 

Per saperne di più sull’autore puoi leggere una sua breve biografia qui.