Recensione a più voci

Qui c'è tutto il mondo

Cristiana Alicata e Filippo Paris, Qui c’è tutto il mondo, Tunué
Età di lettura consigliata: da 13 anni

TRAMA

Anita si trasferisce a Bergamo dove, nonostante la giovane età, inizia a capire le difficoltà di essere una ragazza e per la prima volta nota delle differenze tra lei e il fratello.
Fortunatamente conosce Elena e Tina, le uniche capaci di capirla e con le quali stringe un rapporto unico di amicizia.
La madre di Anita inizia però a comportarsi in modo strano; scopriremo poi che soffre di una malattia mentale che rende ancora più difficile la vita della nostra protagonista. Ancora una volta l’amicizia con Tina ed Elena la aiuterà a distrarsi e a portare a termine una fuga da questa società che non le appartiene.

L’OPINIONE CRITICA
di Alice Bigli

Lo sguardo di Anita sembra rivelarci in una sola, breve, stagione della vita di una bambina tutta l’assurdità delle regole del mondo adulto: gli stereotipi, i pregiudizi, i doveri e le cose che non si devono fare o quelle di cui non si deve parlare per rispettare le convenzioni sociali.
Qui c’è tutto il mondo è un vero e proprio romanzo di formazione, denso, intenso. Sfiora il rischio di voler parlare di troppi temi, forse, si ha l’impressione che si condensi nelle pagine un materiale narrativo che poteva alimentare più libri eppure, alla fine, tutto “si tiene” nella qualità della sceneggiatura e delle immagini e in quel collante potente dello sguardo della protagonista sul mondo: fresco, vivo e impietoso. Un libro per tutti, ragazzi e adulti.

 

L’OPINIONE DEI LETTORI E DELLE LETTRICI
di Allegra, 13 anni
maglietta blu del festival Mare di Libri

Qui c’è tutto il mondo è la storia di Anita, una ragazzina sveglia, con una forte voglia di scappare da un mondo per lei difficile e ostile.
Questo libro è talmente coinvolgente, che si ha quasi la sensazione di crescere con la protagonista, riesce a raccontarti al meglio sia le emozioni negative e sia quelle positive, senza nasconderti nulla.
Mi ha colpito l’indimenticabile amicizia tra Anita e Tina, con cui condivide l’inadeguatezza nei confronti di canoni estetici e comportamentali dettati da una società che decide cosa vuol dire essere “femminili” e quella con Elena, una bambina dolce che riesce a comprendere e accettare la diversità delle amiche.
Anita si confronta con un mondo diverso da lei, preferisce gli abiti considerati “da maschi” e giocare a calcio, rispetto alle cose che secondo la società le spetterebbero. Ho amato il suo personaggio, il suo modo di relazionarsi con gli altri e il suo voler essere se stessa anche se considerata “strana”. L’autore riesce a toccare tematiche importanti e raccontare avvenimenti drammatici con delicatezza e poesia.
Una delle caratteristiche che cattura subito il cuore dei lettori sono i disegni, grazie anche alla scelta dei colori e allo stile, questi riescono a stimolare una strana ma piacevole sensazione di calma e al tempo stesso di inquietudine.

 

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COLLEGAMENTI MULTIMEDIALI PER CONTINUARE A RIFLETTERE SULLA STORIA TRA MUSICA, FILM E ALTRO ANCORA:

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