Sulla stessa spiaggia aperta, gli occhi rivolti al mare, lo stesso per tutti. Eppure ognuno vedrà un mare diverso. Chi proverà a correre con lo sguardo dietro alla cresta di una piccola onda, chi lo alzerà fino all’orizzonte, chi lo fermerà su uno scoglio o lo abbasserà a cercare conchiglie, chi nell’acqua cercherà un amico che si è già tuffato, chi seguirà un pallone sfuggito dal gioco.
Per me, Mare di libri è una grande spiaggia libera. Il mare che ci sta davanti agli occhi è quello della letteratura e delle storie. Aperto, vivo, profondo, avventuroso, in continuo movimento. Dal piano terra della sabbia, tutti insieme ma ognuno a modo suo, guardiamo questo mare. Entriamo in acqua ognuno con il proprio tempo, andatura, desiderio. Ragazze, ragazzi, autori, ospiti, tutti. Quando ne usciamo possiamo raccontarci com’era l’acqua, parlare. Magari ci siamo già conosciuti facendo la stessa nuotata. Ci siamo riposati o immersi nello stesso punto. E abbiamo voglia di sentire cosa dicono gli altri, quelli che hanno fatto giri diversi dal nostro, che si sono spinti più avanti, più in profondità. Vogliamo sapere che mare hanno visto. Calmo, azzurro, divertente, in tempesta, abitato da creature misteriose, attraversato da uomini, pericoloso, sconfinato o che bagna spiagge lontane. In un attimo siamo pronti a tuffarci ancora.
E tu che mare vedi quando leggi.
Quale storia è il tuo mare.
Dove ti porta senza paura.
Che riva, che scoperta, che compagnia ti dona.
Da quindici anni, la libera spiaggia di Mare di libri, libera la lettura.
Silvia Vecchini